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Pasticceria Alverà


Piazza Pittori F.lli Ghedina 14, Cortina d' Ampezzo (Belluno)

Aperto tutti i giorni dalle 7.00 - 13 e dalle 15.30 - 19.30

Tel.  043 6862166 

PASTICCERIA ALVERÀ

Partner: Massimo Alverà

Piazza Pittori F.lli Ghedina 14, Cortina d' Ampezzo (Belluno)

tel   043 6862166 

https://www.instagram.com/pasticceriaalvera/
https://www.facebook.com/pasticceriaalvera
Azienda di famiglia da oltre cent’anni, la Pasticceria Alverà nasce come panificio grazie a Adolfo Alverà. 
Negli anni che precedono le Olimpiadi del ’56 a Cortina d’Ampezzo, il figlio Guido e poi il nipote Adolfo ampliano il panificio con la pasticceria. 
Influenzati dalla vicina Austria, la pasticceria segue le tradizioni, le ricette e la cucina austroungarica. Ma alla fine degli anni ’90 Massimo Alverà, giovanissimo, entra nell’attività di famiglia e prende una decisione drastica: rinnovare completamente la pasticceria, tenendo solo i capisaldi della tradizione tedesca e inserendo mignon, lievitati e dolci della tradizione italiana.

“La passione per questo mestiere è nata crescendo e vivendo ogni giorno in pasticceria”, racconta Massimo, “durante le vacanze estive , a 14-15 anni, davo una mano a mio padre. Dopo il servizio militare sono entrato in pasticceria ma il percorso che aveva l’attività non mi piaceva e non riuscivo a far cambiare la mentalità di chi ci lavorava. Così a 24 anni ho deciso di modificare drasticamente tutto il laboratorio e ripartire da zero. Finalmente la pasticceria divenne come la vedevo io: prettamente italiana con influenze estetiche francesi.”


Da Alverà troviamo dolci caratteristici come la torta Sacher, lo strudel di mele fino a torte moderne, mignon e pralineria. La Foresta Nera rivisitata: cioccolato, amarena e mousse al mascarpone.
Pere, ricotta e caramello, dove la ricotta è dop a km 0, dalle malghe di Cortina. La classica bavarese con vaniglia e cremoso di cioccolato al latte e croccante di wafer. 

“Sto lanciando un prodotto nuovo con un progetto particolare”, dice Massimo, “si chiama Dolce Cortina. È un lievitato da 500gr, con farina panettone del Molino Quaglia, aromatizzato allo sciroppo di fiori di sambuco.”

La passione di Massimo per questo lavoro è più viva che mai. 

“Come molto spesso accade, la vita privata viene influenzata dal lavoro, quando ho del tempo libero, studio, faccio esperimenti, viaggio in cerca di qualcosa di nuovo. Amo molto la pasticceria mignon, mi sbizzarrisco sulla stagionalità dei prodotti, sugli abbinamenti e sull’estetica. Ma i lievitati sono particolari, creare un dolce con il tuo lievito madre è qualcosa di speciale. Il mio lievito madre è totalmente nato dentro queste mura, 23 anni fa”.

Massimo trasmette tutta la sua personalità e la sua forza nelle creazioni della sua pasticceria.

Azienda di famiglia da oltre cent’anni, la Pasticceria Alverà nasce come panificio grazie a Adolfo Alverà. 
Negli anni che precedono le Olimpiadi del ’56 a Cortina d’Ampezzo, il figlio Guido e poi il nipote Adolfo ampliano il panificio con la pasticceria. 
Influenzati dalla vicina Austria, la pasticceria segue le tradizioni, le ricette e la cucina austroungarica. Ma alla fine degli anni ’90 Massimo Alverà, giovanissimo, entra nell’attività di famiglia e prende una decisione drastica: rinnovare completamente la pasticceria, tenendo solo i capisaldi della tradizione tedesca e inserendo mignon, lievitati e dolci della tradizione italiana.

“La passione per questo mestiere è nata crescendo e vivendo ogni giorno in pasticceria”, racconta Massimo, “durante le vacanze estive , a 14-15 anni, davo una mano a mio padre. Dopo il servizio militare sono entrato in pasticceria ma il percorso che aveva l’attività non mi piaceva e non riuscivo a far cambiare la mentalità di chi ci lavorava. Così a 24 anni ho deciso di modificare drasticamente tutto il laboratorio e ripartire da zero. Finalmente la pasticceria divenne come la vedevo io: prettamente italiana con influenze estetiche francesi.”


Da Alverà troviamo dolci caratteristici come la torta Sacher, lo strudel di mele fino a torte moderne, mignon e pralineria. La Foresta Nera rivisitata: cioccolato, amarena e mousse al mascarpone.
Pere, ricotta e caramello, dove la ricotta è dop a km 0, dalle malghe di Cortina. La classica bavarese con vaniglia e cremoso di cioccolato al latte e croccante di wafer. 

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“Come molto spesso accade, la vita privata viene influenzata dal lavoro, quando ho del tempo libero, studio, faccio esperimenti, viaggio in cerca di qualcosa di nuovo. Amo molto la pasticceria mignon, mi sbizzarrisco sulla stagionalità dei prodotti, sugli abbinamenti e sull’estetica. Ma i lievitati sono particolari, creare un dolce con il tuo lievito madre è qualcosa di speciale. Il mio lievito madre è totalmente nato dentro queste mura, 23 anni fa”.

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