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Da Nasti Pizzeria Capri 


Via Zambonate 25, Bergamo

Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 15.00, e dalle 18.30 alle 0.00

Giorno di chiusura: lunedì

Tel. 035 247911


DA NASTI PIZZERIA CAPRI

Partner: Carmine Nasti

via Zambonate 25, Bergamo

tel 035/247911

https://www.instagram.com/da_nasti_pizzeria/
https://www.facebook.com/DaNastiPizzeriaCapri/
Non tutti sanno che, oltre a Napoli, c'è un'altra località campana che ha dato origine a una tradizione diversa e ancora più antica della pizza. Si tratta di Tramonti, comune della provincia di Salerno composto da diverse frazioni nel Parco Regionale dei Monti Lattari, sul golfo di Amalfi. 

Qui, fin dal Medioevo, le famiglie contadine avevano l'usanza di preparare una panella di diversi cereali insaporita con spezie e lardo. La tradizione si è perpetuata nei secoli, e ancora nel Novecento – ma pure oggi – c'era l'abitudine di cuocere nel forno quasi spento, dopo la cottura del pane, delle focacce di farina integrale (quella usata comunemente, macinata in casa) insaporite con finocchietto selvatico. 

Proprio queste sono tuttora le caratteristiche principali della pizza tramontina, che a partire dagli anni Cinquanta si è diffusa in tutto il mondo seguendo le rotte dell'emigrazione delle famiglie locali in cerca di fortuna. Tra queste c'era pure quella di Carmine Nasti, titolare della pizzeria Da Nasti a Bergamo.
(da Identità di Pizza)

a Nasti Pizzeria Capri racconta la storia di una famiglia che ha legato il suo nome alla pizza, in particolare alla tradizione di Tramonti. Una storia che inizia con Giovanni Nasti che apre nel 1965 la prima pizzeria Capri a Busto Arsizio, per poi trasferirla due anni più tardi a Bergamo. Proprio a Bergamo muovono i primi passi tra forno e impasti anche i suoi figli Carmine, allora quattordicenne, e Gino Nasti.

“Provengo da Tramonti - racconta Carmine Nasti - un paese contadino della costiera amalfitana, chiamata anche Monti Lattari perché una volta erano tutti piccoli produttori di mozzarella. Dopo aver fatto il pane biscottato (così si conservava più a lungo), nel forno ancora caldo veniva cotta la pizza al metro, grandissima, e tutta la famiglia partecipava a questa festa. Era costume che l’ 1 e il 2 novembre si mangiasse solo pizza. Noi bambini non conoscevamo la classica pizza napoletana perché all’epoca difficilmente un bambino andava a Napoli, quindi per noi la pizza era solo al metro”.

Oggi, sotto l'occhio vigile e paterno di papà e zio, i titolari della pizzeria sono diventati Vittorio, Riccardo e Carmine Jr, rappresentanti della terza generazione di pizzaioli tramontini. Infatti quello che non è mai venuto meno in tutti questi anni di attività è il legame con Tramonti. 

Questo indirizzo infatti è uno dei punti di riferimento dove gustare questa originale tipologia di pizza: impasto di farina integrale macinata a pietra, Petra 9 Tutto Grano, impreziosito dal finocchietto selvatico, lunga maturazione, topping soprattutto mediterranei per equilibri di sapori unici. Come per la pizza con Fiordilatte, pomodorino corbarino, burrata, acciughe di Cetara e crudo pregiato oppure Fiordilatte, acciughe di Cetara e scorze di limone grattuggiato finemente.

Una tradizione che non rimane chiusa nel suo passato e si proietta verso un nuovo futuro.

Non tutti sanno che, oltre a Napoli, c'è un'altra località campana che ha dato origine a una tradizione diversa e ancora più antica della pizza. Si tratta di Tramonti, comune della provincia di Salerno composto da diverse frazioni nel Parco Regionale dei Monti Lattari, sul golfo di Amalfi. 

Qui, fin dal Medioevo, le famiglie contadine avevano l'usanza di preparare una panella di diversi cereali insaporita con spezie e lardo. La tradizione si è perpetuata nei secoli, e ancora nel Novecento – ma pure oggi – c'era l'abitudine di cuocere nel forno quasi spento, dopo la cottura del pane, delle focacce di farina integrale (quella usata comunemente, macinata in casa) insaporite con finocchietto selvatico. 

Proprio queste sono tuttora le caratteristiche principali della pizza tramontina, che a partire dagli anni Cinquanta si è diffusa in tutto il mondo seguendo le rotte dell'emigrazione delle famiglie locali in cerca di fortuna. Tra queste c'era pure quella di Carmine Nasti, titolare della pizzeria Da Nasti a Bergamo.
(da Identità di Pizza)

a Nasti Pizzeria Capri racconta la storia di una famiglia che ha legato il suo nome alla pizza, in particolare alla tradizione di Tramonti. Una storia che inizia con Giovanni Nasti che apre nel 1965 la prima pizzeria Capri a Busto Arsizio, per poi trasferirla due anni più tardi a Bergamo. Proprio a Bergamo muovono i primi passi tra forno e impasti anche i suoi figli Carmine, allora quattordicenne, e Gino Nasti.

“Provengo da Tramonti - racconta Carmine Nasti - un paese contadino della costiera amalfitana, chiamata anche Monti Lattari perché una volta erano tutti piccoli produttori di mozzarella. Dopo aver fatto il pane biscottato (così si conservava più a lungo), nel forno ancora caldo veniva cotta la pizza al metro, grandissima, e tutta la famiglia partecipava a questa festa. Era costume che l’ 1 e il 2 novembre si mangiasse solo pizza. Noi bambini non conoscevamo la classica pizza napoletana perché all’epoca difficilmente un bambino andava a Napoli, quindi per noi la pizza era solo al metro”.

Oggi, sotto l'occhio vigile e paterno di papà e zio, i titolari della pizzeria sono diventati Vittorio, Riccardo e Carmine Jr, rappresentanti della terza generazione di pizzaioli tramontini. Infatti quello che non è mai venuto meno in tutti questi anni di attività è il legame con Tramonti. 

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Una tradizione che non rimane chiusa nel suo passato e si proietta verso un nuovo futuro.

 

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