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The Good Rice - Italian Bakery 


98 Robert Street, London

Aperto dal lunedì al sabato, dalle 7.30 alle 17.30

Chiuso la domenica

Tel.  +44 7470334860

THE GOOD RICE

Partner: Michele Barbera

98 Robert Street, London 

tel +44 7470334860

https://www.instagram.com/thegoodriceuk/
https://www.facebook.com/thegoodriceuk
“Siamo fornai e pasticceri. Matteo è la parte più razionale. Io quella più creativa. Ci compensiamo e siamo intercambiabili”. 

A parlare è Michele Barbera, palermitano doc, classe 1989 e di stanza a Londra dal 2015. Quando, con una maturità scientifica in tasca e un bel po’ di esperienza nel settore dell’hospitality, come barista, cameriere e pasticcere, decide di voltar pagina e partire alla volta della City. 

“Sì, ho preso la decisione di lasciare la Sicilia per creare qualcosa di concreto. Ho scelto Londra perché è una città aperta, multiculturale, che offre mille opportunità”, continua Michele. Che comincia proprio dal food, creando un proprio lab casalingo, e producendo e vendendo tutti quei cibi della tipica tavola calda palermitana: “Giusto per farmi conoscere sulla piazza londinese”. 

Intanto, in una bakery di stampo italiano, conosce Matteo Paron, stessa annata ma originario di Novara. Da lì l’idea collaborare. “E di fare all in, come si dice nel linguaggio del poker. Una bella scommessa e una bella sfida. Un business man non l’avrebbe mai fatto”.

Invece loro lo pensano, lo dicono e lo fanno. Inaugurando, nel luglio 2019, The Good Rice, a due passi da Regent’s Park e dalle stazioni della metropolitana di Warren Street e Great Portland Street. 

Good Rice perché tutto inizia dal buon riso e dalle iconiche arancine. Ma quel good sta anche per accoglienza. Sta per un abbraccio inclusivo. Sta per cucina di strada siciliana e italiana”, aggiunge Barbera. Che col socio dà forma a una rosticceria scattante e contemporanea: un’italian bakery con pasticceria dallo spirito energico e grintoso. 
Il che significa fagotto con mortadella, burrata e pistacchi, o con piacentinu ennese e speck; ravazzata con spinaci, ricotta e mozzarella, o con besciamella, prosciutto cotto e formaggio; rizzuola al ragù, pizzotto, calzone fritto e sfincione. 

“È la tradizionale e soffice focaccia di Palermo. Lo proponiamo in vari modi, in primis con pomodoro, caciocavallo, acciughe, cipolla stracotta, origano e mollica tostata”, racconta Michele.

Che realizza impasti leggeri, figli della lievitazione naturale. Utilizzando le farine Petra 1, Petra 3, Petra 9, Petra 6388, Petra Evolutiva e Petra Maiorca. 

“Mi piace provarle un po’ tutte. Ho sempre studiato e continuo a studiare, sperimentando e imparando ogni giorno. Preparo anche il lievito madre con la segale o il farro monococco”, svela l’artigiano. Che non tradisce la pizza in teglia alla romana. E men che meno le arancine. 

“Le mie pesano 250 grammi l’una. C’è quantità. Ma c’è pure qualità. E per il giorno di Santa Lucia arrivo a farne una decina di tipologie. Persino quelle con gli anelletti alla siciliana. Amo rispettare le festività. E per San Giuseppe preparo la sfincia. Una zeppola ripiena di ricotta e guarnita con scorze d’arancia candite, ciliegine e pistacchi”.

Sì, perché Michele propone anche parecchi dolci. Dalle cassate ai cannoli, passando per l’iris fritta (con ricotta di pecora, cioccolato e cannella) e il buccellato. Realizzato con Petra 5 e ricco di mandorle, pistacchi, fichi secchi, mandarini, arance e limoni canditi. Il tutto proposto pure su un attivissimo e-shop. 

Non da ultimi pani, pagnotte, baguette, pan brioche e bauletti. Valorizzati grazie alla nuova disposizione degli spazi nella bakery.
“Siamo fornai e pasticceri. Matteo è la parte più razionale. Io quella più creativa. Ci compensiamo e siamo intercambiabili”. 

A parlare è Michele Barbera, palermitano doc, classe 1989 e di stanza a Londra dal 2015. Quando, con una maturità scientifica in tasca e un bel po’ di esperienza nel settore dell’hospitality, come barista, cameriere e pasticcere, decide di voltar pagina e partire alla volta della City. 

“Sì, ho preso la decisione di lasciare la Sicilia per creare qualcosa di concreto. Ho scelto Londra perché è una città aperta, multiculturale, che offre mille opportunità”, continua Michele. Che comincia proprio dal food, creando un proprio lab casalingo, e producendo e vendendo tutti quei cibi della tipica tavola calda palermitana: “Giusto per farmi conoscere sulla piazza londinese”. 

Intanto, in una bakery di stampo italiano, conosce Matteo Paron, stessa annata ma originario di Novara. Da lì l’idea collaborare. “E di fare all in, come si dice nel linguaggio del poker. Una bella scommessa e una bella sfida. Un business man non l’avrebbe mai fatto”.

Invece loro lo pensano, lo dicono e lo fanno. Inaugurando, nel luglio 2019, The Good Rice, a due passi da Regent’s Park e dalle stazioni della metropolitana di Warren Street e Great Portland Street. 

Good Rice perché tutto inizia dal buon riso e dalle iconiche arancine. Ma quel good sta anche per accoglienza. Sta per un abbraccio inclusivo. Sta per cucina di strada siciliana e italiana”, aggiunge Barbera. Che col socio dà forma a una rosticceria scattante e contemporanea: un’italian bakery con pasticceria dallo spirito energico e grintoso. 
Il che significa fagotto con mortadella, burrata e pistacchi, o con piacentinu ennese e speck; ravazzata con spinaci, ricotta e mozzarella, o con besciamella, prosciutto cotto e formaggio; rizzuola al ragù, pizzotto, calzone fritto e sfincione. 

“È la tradizionale e soffice focaccia di Palermo. Lo proponiamo in vari modi, in primis con pomodoro, caciocavallo, acciughe, cipolla stracotta, origano e mollica tostata”, racconta Michele.

Che realizza impasti leggeri, figli della lievitazione naturale. Utilizzando le farine Petra 1, Petra 3, Petra 9, Petra 6388, Petra Evolutiva e Petra Maiorca. 

“Mi piace provarle un po’ tutte. Ho sempre studiato e continuo a studiare, sperimentando e imparando ogni giorno. Preparo anche il lievito madre con la segale o il farro monococco”, svela l’artigiano. Che non tradisce la pizza in teglia alla romana. E men che meno le arancine. 

“Le mie pesano 250 grammi l’una. C’è quantità. Ma c’è pure qualità. E per il giorno di Santa Lucia arrivo a farne una decina di tipologie. Persino quelle con gli anelletti alla siciliana. Amo rispettare le festività. E per San Giuseppe preparo la sfincia. Una zeppola ripiena di ricotta e guarnita con scorze d’arancia candite, ciliegine e pistacchi”.

Sì, perché Michele propone anche parecchi dolci. Dalle cassate ai cannoli, passando per l’iris fritta (con ricotta di pecora, cioccolato e cannella) e il buccellato. Realizzato con Petra 5 e ricco di mandorle, pistacchi, fichi secchi, mandarini, arance e limoni canditi. Il tutto proposto pure su un attivissimo e-shop. 

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