PASTICCERIA BOTTEGA DEGLI ARTISTI

In triplice taglia. Per tre differenti modi e momenti di consumo. 
È così che un classico cake da viaggio si fa in tre nelle mani del giovane Andrea Berton, il pasticcere alla regia della Bottega degli Artisti, a Cittadella, in terra patavina. 

Un cake al gianduia e amarene in versione large, perfetto da condividere a tavola, per un assaggio corale e plurale; in taglia medium, anzi mono, per una degustazione al singolare; e in declinazione small, per un uno snack on the road. Oppure da tenere in borsetta.

“Con la mia pasticceria spero di emozionare, stupire i clienti. Del resto, quando fai star bene una persona è una gran bella soddisfazione. E quando qualcuno ti fa i complimenti per il dolce che ha mangiato tu sei felice. Perché capisci che un po’ gli hai toccato il cuore”, spiega con pathos Andrea, dalle radici rodigine, affondate a Badia Polesine. Anche se il suo presente è tutto nella cittadina celebre per la sua ellittica cinta muraria, con camminamento di ronda integralmente percorribile. Per una fascinosa passeggiata nella storia, fra torri e torrioni. “Ecco, noi siamo appena fuori dalle mura”, precisa lui.

Intanto Andrea si concentra sulla produzione, che spazia dalla colazione ai pasticcini mignon (oltre venti le tipologie, rispettose della stagionalità), dalle monoporzioni alle torte, passando per i lievitati. Insomma, dalla taglia XS alla XXL. 

“Sì, nutro un sincero amore per il panettone e per i grandi lievitati. Perché hanno bisogno di tempo e di dedizione. E poi con loro impari, perché ogni errore che fai ti aiuta a migliorare. Il lievito, per esempio, mi sorprende e mi insegna sempre qualcosa. È la ragione che mi fa alzare al mattino e che mi incentiva e mi stimola a dare costantemente il cento per cento”.

E poi? Ci sono le ricorrenze in grande stile. I ricevimenti, gli eventi, i battesimi, i matrimoni. E Andrea è sempre sul pezzo.

“Gli eventi rappresentano una sfida. Ormai le persone sono preparate e molto esigenti. Stupire non è facile. Ma noi ce la mettiamo tutta, partendo dall’ottima qualità della materia prima e valorizzando la materia prima. E poi la pasticceria è essa stessa una festa. E in ogni festa, si sa, si attende con gioia la parte finale, quella del dessert e della torta”.