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Pasticceria Garbujo


Via delle Tezze, 26, Feltre (BL)

Aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 20.30,  la domenica dalle 7.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00

Giorno di chiusura: mercoledì 

Tel. 0439 2316

PASTICCERIA GARBUJO

Pasticciere: Carlo Garbujo

Via delle Tezze, 26, Feltre (BL)

tel 0439/2316



https://www.instagram.com/farinapetra/
pasticceriagarbujo

La storia della Pasticceria Garbujo inizia nel 1882 e si intreccia inevitabilmente con quella della tradizione dolciaria veneta. Dal Biscottificio aperto da Luigi Garbujo alla pasticceria gestita oggi dagli attuali proprietari, i fratelli Carlo e Roberto Garbujo, sapere e passione si sono tramandate di generazione in generazione. 

Luigi Garbujo, bisnonno degli attuali proprietari, fonda insieme alla moglie Emilia una piccola realtà artigianale che in breve tempo diventa nota e conosciuta in tutto il feltrino. All’inizio del Novecento il “Biscottificio F.lli Garbujo” di Fonzaso era già una piccola industria i cui prodotti venivano spediti anche molto lontano.

Durante i primi anni del ‘900 il figlio Carlo decise di lasciare la ditta paterna per seguire la propria strada: si trasferì a Venezia per lavorare come apprendista, con il desiderio di imparare tutto del grande patrimonio di conoscenze e cultura che era la pasticceria tradizionale veneta e veneziana.

Maturata l’esperienza veneziana, negli anni venti Carlo Garbujo si trasferisce a Feltre dove apre la propria attività, subito famosa perché era l’unico locale della zona dove si poteva bere la cioccolata calda in tazza e trovare altre specialità della rinomata pasticceria veneziana.
La vetrina della pasticceria riportava un’insegna originale e unica nel suo genere per quegli anni: “bar antialcolico”.
L’attività riscuote un grande successo, che permette a Carlo e alla moglie Dina, infaticabile collaboratrice, di acquistare nell’anno 1925 l’edificio in via Tiezze dove allora come ancor oggi ha sede la pasticceria.
Negli anni sessanta la nuova generazione, soprattutto per merito di Antonietta, moglie di Gianfranco Garbujo, coglie il nuovo clima e il boom economico: con qualche rischio rilancia l’attività puntando sempre sulla qualità superiore della produzione ma anche su un nuovo mercato più articolato e più vasto.
Risale a questo periodo l’esperienza della “Garbujo Panettoni” e la specializzione nell’uso esclusivo di materie prime naturali e di alta qualità.
Negli anni ottanta la gestione passa alla terza generazione familiare (quarta se si considera anche il bisnonno Luigi): i fratelli Carlo e Roberto Garbujo che ancor oggi gestiscono questa realtà feltrina di eccellenza. Durante il decennio successivo negozio e laboratorio sono completamente e modernamente ristrutturati e la “Pasticceria Garbujo” diventa la solida attività artigianale che è ancora oggi.
L’attività gestionale e la filosofia aziendale sono ancora oggi impostate sull’uso esclusivo di materie prime naturali, fresche e di prima qualità. La produzione si articola ora su più linee, alcune nel rispetto delle tradizioni e delle ricette classiche, altre più attente alla ricerca del nuovo, al modificarsi dei gusti ed all’evolversi della società e del mercato, conservando però il desiderio di comunicare emozioni e trasmettere tradizioni e cultura gastronomica.

Le ricette tipiche continuano ed evolversi nel rispetto degli insegnamenti familiari e rimanendo profondamente legata ai sapori e prodotti locali. Nascono negli anni la linea di biscotti e torte “I Dolci delle Dolomiti”, l’utilizzo e la valorizzazione di prodotti a chilometro zero (dalla birra alla farina di mais “sponcio”, dalle mele alle noci feltrine). 


La storia della Pasticceria Garbujo inizia nel 1882 e si intreccia inevitabilmente con quella della tradizione dolciaria veneta. Dal Biscottificio aperto da Luigi Garbujo alla pasticceria gestita oggi dagli attuali proprietari, i fratelli Carlo e Roberto Garbujo, sapere e passione si sono tramandate di generazione in generazione. 

Luigi Garbujo, bisnonno degli attuali proprietari, fonda insieme alla moglie Emilia una piccola realtà artigianale che in breve tempo diventa nota e conosciuta in tutto il feltrino. All’inizio del Novecento il “Biscottificio F.lli Garbujo” di Fonzaso era già una piccola industria i cui prodotti venivano spediti anche molto lontano.

Durante i primi anni del ‘900 il figlio Carlo decise di lasciare la ditta paterna per seguire la propria strada: si trasferì a Venezia per lavorare come apprendista, con il desiderio di imparare tutto del grande patrimonio di conoscenze e cultura che era la pasticceria tradizionale veneta e veneziana.

Maturata l’esperienza veneziana, negli anni venti Carlo Garbujo si trasferisce a Feltre dove apre la propria attività, subito famosa perché era l’unico locale della zona dove si poteva bere la cioccolata calda in tazza e trovare altre specialità della rinomata pasticceria veneziana.
La vetrina della pasticceria riportava un’insegna originale e unica nel suo genere per quegli anni: “bar antialcolico”.
L’attività riscuote un grande successo, che permette a Carlo e alla moglie Dina, infaticabile collaboratrice, di acquistare nell’anno 1925 l’edificio in via Tiezze dove allora come ancor oggi ha sede la pasticceria.
Negli anni sessanta la nuova generazione, soprattutto per merito di Antonietta, moglie di Gianfranco Garbujo, coglie il nuovo clima e il boom economico: con qualche rischio rilancia l’attività puntando sempre sulla qualità superiore della produzione ma anche su un nuovo mercato più articolato e più vasto.
Risale a questo periodo l’esperienza della “Garbujo Panettoni” e la specializzione nell’uso esclusivo di materie prime naturali e di alta qualità.
Negli anni ottanta la gestione passa alla terza generazione familiare (quarta se si considera anche il bisnonno Luigi): i fratelli Carlo e Roberto Garbujo che ancor oggi gestiscono questa realtà feltrina di eccellenza. Durante il decennio successivo negozio e laboratorio sono completamente e modernamente ristrutturati e la “Pasticceria Garbujo” diventa la solida attività artigianale che è ancora oggi.
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Le ricette tipiche continuano ed evolversi nel rispetto degli insegnamenti familiari e rimanendo profondamente legata ai sapori e prodotti locali. Nascono negli anni la linea di biscotti e torte “I Dolci delle Dolomiti”, l’utilizzo e la valorizzazione di prodotti a chilometro zero (dalla birra alla farina di mais “sponcio”, dalle mele alle noci feltrine). 


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