TU PIZZERIA

Rassicurare. Creando empatia, sintonia, vicinanza, confidenza, familiarità. Questo significa dare del tu. E proprio con la parola TU tre soci hanno voluto sancire la loro amicizia, creando un brand capace di concentrare una filosofia nutrita dall’alta qualità e dalla massima cura per il consumatore. 

“Tutto è partito più di dieci anni fa dalla gelateria Amarena di Domodossola. Poi, man mano, il progetto si è ampliato, e contiamo diverse insegne in Piemonte”, spiega Alessandro Bassa, che con Maurizio Lunardi e Andrea Brusa guida il marchio TU. Diffuso sul territorio, grazie a una serie di gelaterie, bar e pasticcerie: da Domodossola a Borgomanero, da Cannero Riviera a Stresa, sul Lago Maggiore. E con Villadossola a far da quartier generale. Il che significa laboratorio centrale, pasticceria-caffetteria e pizzeria. 
“L’abbiamo aperta nel 2019. E comunica con la pasticceria. Per un luogo a tutto tondo, dinamico e circolare”, continua lui. Che con i soci ha dato forma a una consecutio temporum fra colazione, pranzo, merenda e cena. E a un locale, nelle tonalità del legno, che conta una novantina di coperti inside e circa 150 nel dehors. 

Alessandro: millesimo 1977, villese doc, una giovanile attrazione per la musica e la chitarra, un diploma da perito elettronico industriale e una lunga carriera a tu per tu con marmi e graniti (la Val d’Ossola è celebre per le cave di Candoglia), utensili diamantati e lussuose boutique di calzature e abbigliamento. 

Poi? Il cambio di rotta. Il desiderio di aprire un locale a Cascais, in Portogallo, il richiamo dell’Ossolano e delle Alpi Lepontine e la nuova avventura da lievitista. Una passione, quella per i lievitati, sbocciata in gioventù, lasciata lì a fermentare e poi maturata con gli studi all’Università della Pizza di Vighizzolo d’Este.

“Qui propongo la mia pizza tonda al piatto contemporanea. Ma anche quella al padellino e la pala alla romana, sia tonda sia rettangolare. Prediligo le farine Petra 3 HP, Petra 9 HP e Petra 0102 HP, parzialmente da grano germogliato. Ma in realtà uso tantissimi prodotti. Inclusi Ottimais e Cerealè. Inoltre, le farine di segale e Petra Evolutiva per il pane, che sforno tutte le mattine, nonché quelle ad hoc per sfoglie e frolle”, continua Bassa. Ribadendo il rapporto inscindibile fra pizzeria e pasticceria.

Fra le pizze signature? Quella dedicata alla Calabria (regione natìa della madre di Alessandro), fra spianata calabrese piccante, ’nduja di Spilinga, pomodoro San Marzano, fiordilatte campano, fili di peperoncino cayenna, parmigiano reggiano e basilico di Pra’. Ma pure quella dedicata a San Rocco (la frazione dove Alessandro è cresciuto), preziosa di castagne piemontesi aromatizzate al miele, porcini (in crema e saltati in padella), lardo ossolano e prezzemolo bio fresco. Non dimenticando le pizze capaci di valorizzare i formaggi del caseificio dell’amico Jodi Maccagno, che se ne sta appena al di là del fiume Toce, a Cosasca di Trontano. Giusto a rimarcare quel TU riportato nell’insegna.

Insomma, una storia di passioni e di amicizie. Di filiera corta e di intesa. Pure fra pizze e vini. E se per le associazioni fra ingredienti c’è il tocco di Paola, la moglie di Alessandro, per i vini risponde all’appello un altro amico, questa volta viticoltore: Edoardo Patrone e le sue etichette autoctone. Come il Prünent Stella, a tutto nebbiolo, o lo spumante rosé Basin. Perfetto con la pizza.